Malaika Tour

Malaika Tour è in grado di soddisfare ogni tuo desiderio di esploratore offrendoti l'opportunità di visitare le bellezze della Tanzania, dai parchi alle sue splendide spiagge, con safari ed escursioni mozzafiato organizzati in loco dal "grande" Severino.

Si il Paradiso esiste e si chiama Zanzibar (in lingua locale Unguja) e rappresenta un angolo di incantevole bellezza. Incastonato nelle limpide acque dell’Oceano Indiano, di questo arcipelago situato di fronte alla costa della Tanzania, ti affascina tutto: il mare turchese, le lunghe spiagge bianche, la vegetazione, i colori accesi, i suoni, gli odori e la popolazione. Non appena scesi dall'aereo si ha la sensazione di fare un salto nel passato. Non solo per le strutture, le strade, le case di fango o i mezzi di trasporto ma, soprattutto, per l’atmosfera che respiri e il paesaggio che ti circonda. È amore a prima vista. Un colpo di fulmine che ti avvolge i sensi, cattura il cuore, riempie gli occhi e toglie il respiro.

L’ arcipelago di Zanzibar è composto da due isole principali, Unguja e Pemba, e numerose isole minori. Ed è l’ideale per una vacanza all'insegna del relax.
Sono tante le escursioni che si possono fare, importante è affidarsi a guide esperte.
Ecco cosa non perdere:
L’ISOLA CHE NON C’E’

Iniziamo con una delle gite in barca più richieste. Si parte dal porto turistico di Stone Town per raggiungere l’isola di Nakupenda, una lingua di terra a una quarantina di chilometri dalla costa totalmente disabitata e senza vegetazione. Un lembo di sabbia strappato al mare dalle maree che ne fanno variare le dimensioni a seconda della luna. Sembra finta per quanto è bella. Un eden naturale dove trascorrere una giornata tra bagni, relax e un’ottimo pranzo a base di piatti tipici di Zanzibar (riso speziato, chapata, i famosi samosa, le cicale di mare, tonno o polpo alla griglia e tanta frutta tropicale dal sapore ineguagliabile).

ATOLLO DI MNEMBA

È un atollo privato di 4 km quadrati di fronte alla costa della Tanzania. Il proprietario è Bill Gates e ha realizzato un esclusivo resort con solo undici bungalow. La sabbia è di un bianco accecante, il mare tropicale, trasparente e dalle sfumature che vanno dal verde al blu fino all’azzurro. L’approdo sull’isolotto non è permesso, a meno che non si alloggi nel resort. Ma ci si può avvicinare in barca e fermarsi poco distante per fare snorkeling in uno dei fondali più ricchi dell’arcipelago. Qui si possono ammirare la ricca barriera corallina e una vasta varietà di pesci coloratissimi. Non solo. Le guide esperte vi porteranno nel punto “giusto” dove poter nuotare con i delfini. Un’esperienza unica.

PRISON ISLAND E LE TARTARUGHE GIGANTI 

Gli abitanti di Zanzibar la chiamano Changuu, che in lingua swahili significa letteralmente “isola delle tartarughe”, ma per gli stranieri è Prison Island, l’isola della prigione. È un’isoletta che si trova a circa 5 km dal porto di Stone Town. Vale la pena andarci per vedere le tartarughe giganti delle Seychelles che la popolano.

VISITA A STONE TOWN

Tappa obbligatoria è la capitale di Zanzibar, Stone Town (la città di pietra), una delle località più suggestive dell’Africa. Il centro storico è una miscela di influenze indiane, arabe, africane ed europee. È l’unico centro urbano di tutto l’arcipelago ed è stato dichiarato patrimonio dell’umanità Unesco. Nel meraviglioso dedalo di viuzze ci si perde tra negozietti di stoffe, vestiti e artigianato locale. Si resta affascinati dall’architettura degli edifici e dai portali intagliati dei palazzi, nonostante la città sia in gran parte in declino a causa della friabilità della pietra corallina locale con cui sono costruite le case. Da visitare il mercato che ti invade di odori (anche se si è sensibili con l’olfatto), l’antica chiesa anglicana Church of Christ dove si trovano il monumento e il museo degli schiavi, la moschea, il tempio indù, il Palazzo delle Meraviglie affacciato sul mare (fino al 1964 dimora di un sultano omanita, il primo ad avere elettricità, acqua corrente e un ascensore), i resti di un fortezza portoghese edificato intorno al XVI secolo e la casa dove è nato e vissuto per nove anni il cantante dei Queen, Freddie Mercury, diventata ora un museo aperto al pubblico con ingresso a pagamento.

IL TOUR DELLE SPEZIE

Zanzibar è chiamata “l’isola delle spezie” e il nome calza a pennello. Oltre alle piantagioni di banane, ananas, alberi di mango, papaya e ortaggi locali, le spezie la fanno da padrona. Il modo migliore per scoprirle è visitare gli enormi “giardini” dove vengono coltivate insieme alle erbe aromatiche. Con una logica difficile da comprendere si mischiano alberi di cannella, piante di cocco, caffè, lemon grass, l’albero del pane, l’hennè, manioca, pepe, vaniglia, caffè, peperoncino, curcuma, noce moscata, chiodi di garofano (Zanzibar è la massima esportatrice mondiale), zafferano e zenzero. Tra l’altro qualcuno dice che sia stata quest’ultima spezia a dare il nome all’isola.

LA FORESTA DI JOZANI

A una trentina di chilometri da Stone Town, nella parte centrale dell’isola, c’è la Foresta di Jazani: 2500 ettari di verde, habitat naturale del colobo rosso di Kirk, una specie di scimmia che si trova solo a Zanzibar.

NUNGWI E I SUOI TRAMONTI E L’ACQUARIO NATURALE DI MNARANI 

A nord ovest dell'isola dalla spiaggia di Nungwi si possono ammirare tramonti suggestivi e volendo si possono fare delle escursioni in barca per accompagnare la calata del sole.
Mentre vicino al Faro di Nungwi, c’è l’Acquario naturale di Mnarani. All'interno vengono curate e fatte crescere le tartarughe marine verdi che vengono poi liberate in mare, ogni anno, il 28 febbraio.

IL VILLAGGIO DELLE CASE DI FANGO

Questa escursione ti catapulta nell’entroterra dell’isola. È consigliata a chi vuole conoscere meglio la cultura e la condizione in cui vivono i zanzibarini. Prendiamo ad esempio Kilombero, si trova a circa 40 km da Stone Town nel centro dell'isola. Ci sono un’ottantina di casette di fango e una scuola. Sono duecento gli abitanti, la maggior parte bambini. Qui vivono in capanne fatte con il fango e coperte con dei tetti realizzati con un misto di paglia e foglie secche di palma fatte a mattonelle chiamato  makuti. Non hanno l’elettricità e utilizzano lampade a olio o candele per fare luce. Uomini e donne coltivano i campi, raccolgono ciò che producono (patate, melanzane, zucchine, ceci, fagioli, cipolle, ananas e banane), fonte di reddito e sostentamento per loro. Vivono con poco ma ti accolgono sempre gentilezza e con il sorriso. In caso di visita è consigliato portare del riso che è molto gradito, mentre quaderni, penne, matite e articoli per la scuola si consiglia di consegnarli alla scuola, in maniera che vengono distribuiti in maniera equa. Per i bambini si consiglia di non portare caramelle, di dentisti sull'isola ce ne sono pochi e costano parecchio.

QUANDO ANDARE

Il periodo va da luglio a fine marzo. Da fine marzo inizia la stagione delle piogge che dura circa un paio di mesi mentre per il resto dell’anno il tempo è variabile (le temperatura grazie alla posizione geografica oscillano sempre tra i 22 e i 27 gradi) mentre da dicembre a fine febbraio c'è la stagione secca con punte di temperatura attorno ai 30/35°. Dall'Italia ci sono voli settimanali diretti e giornalieri di linea con scali intermedi.

DOVE ALLOGGIARE

Non manca l’offerta. Anzi. Sono davvero tante le strutture alberghiere, i villaggi turistici, i bed and breakfast o le guest house dove trascorrere la propria vacanza. La nostra struttura è situata sulla costa est dell'isola, a 50 km dall'aeroporto, su una delle più belle e ampie spiagge di Zanzibar, con sabbia bianca e farinosa. Da qui si può assistere all'incredibile fenomeno dell'alta e bassa marea che permette di nuotare e poco dopo di camminare anche per centinaia di metri nell'acqua. Vale la pena puntare la sveglia verso le 6 del mattino per godere di albe meravigliose nel silenzio totale.

INFORMAZIONI UTILI

Per andare a Zanzibar bisogna avere il passaporto con almeno sei mesi di validità residua. Necessita il visto di ingresso (costo 50 dollari) che si può ottenere sia online che direttamente all'arrivo in aeroporto a Zanzibar. Ricordate che se si vola con un charter, oltre ai 50 dollari americani pagati all'arrivo, bisogna aggiungerne altri 50 per la tassa di uscita.

La moneta locale è lo scellino Tanzaniano anche se euro e dollaro (di recente emissione) sono ben accettati e convertibili in valuta locale nei numerosi Uffici di cambio che si trovano a Stone Town oppure negli hotel o nei villaggi turistici.

Sul fronte sanitario, è fortemente consigliata un'assicurazione sanitaria per ogni evenienza, non è obbligatoria alcuna vaccinazione per chi arriva dall’Italia. Sono consigliati medicinali di uso corrente, come aspirina, antipiretici, antidiarroici, fermenti lattici e antibiotico. Fondamentali: crema protettiva e repellenti per insetti e zanzare, ammoniaca e disinfettanti. Il fuso orario è di un’ora in più rispetto all'Italia quando non vige l’ora legale.

La lingua parlata è lo Swahili (la più diffusa nell'Est Africa), la seconda è l’inglese, anche se ormai l'italiano lo parlano quasi tutti.